Tercas, i dipendenti tra incertezze, maximulte e 'scalate' alla proprietà

TERAMO – Mentre gli ex amministratori sono impegnati a opporsi alle maximulte comminate da Bankitalia per l’allegra gestione del credito che ha portato al commissariamento – il ricorso al Tar del Lazio è pronto e dovrebbe essere depositato entro i termini di scadenza, ovvero lunedì -, i dipendenti dell’Istituto di credito che fino a due anni fa era considerato il più forte d’Abruzzo e tra i più solidi tra gli Istituti di media grandezza in Italia, cercano garanzie e certezze sul proprio futuro. Il personale, grazie anche all’iniziativa dei sindacati di categoria che hanno cominciato a far sentire la loro voce, è sballottato tra le notizie più o meno fondate del ‘buco’ milionario tra le pieghe del bilancio e le voci di una scalata per l’acquisto, condotto in particolare dalla Banca popolare di Vicenza (come riportato questa mattina dal quotidiano il Centro). Forse anche per discutere di questo e di individuare un percorso di confronto con il commissario Riccardo Sora, il prossimo 18 giugno il personale si vedrà in una riunione organizzata dai sindacati.
Le certezze. Il futuro certo, al momento è costituito da un altro anno di commissariamento, deciso dal ministero dell’Economia su proposta dalla Banca d’Italia che ha proulngato, con decreto dello scorso 26 aprile, il mandato di Riccaro Sora per "almeno un altro anno". Le voci di corridoio sono quelle di un’attesa assemblea dei soci per la ricapitalizzazione della banca, annunciata e lasciata in sospeso, forse proprio perchè sono in corso trattative per individuare i soggetti economico-giuridici che vorranno sottoscrivere l’aumento del capitale sociale.
La proprietà cambia di mano? E qui si gioca la battaglia più importante perchè c’è il rischio che il territorio perda la ‘proprietà’ di BancaTercas. Fino ad oggi si sapeva del fermento attorno a una ‘coalizione’ Fondazione Tercas (che detiene il 68% delle azioni BancaTercas), Groupama e Fondazione Pescarabruzzo, tesa rafforzare un patto di sindacato territoriale, che metta sul tavolo anche il destino di Caripe. E’ di queste ore il rilancio dell’interessamento di Banca Popolare di Vicenza, che tempo addietro non nascose mire espansionistiche sulla banca di corso San Giorgio, e la cui assemblea dei soci nelle ultime ore ha approvato un aumento di capitale sociale fino a 253 milioni di euro, propedeutica forse a una acquisizione. Insomma, la trincea di difesa di BancaTercas è in fase di costruzione ma non sembra al momento tanto forte da resistere alle ‘scalate’ esterne.
La vicenda maximulte. C’è il fronte giudiziario sul quale BancaTercas non dorme sonni tranquilli. Bankitalia ha chiamato in causa, con responsabilità personale, 16 ex amministratori, tra i quali lo storico presidente Lino Nisii e l’ex direttore generale Antonio Di Matteo, comminando loro multe per complessivi 1,680 milioni di euro (240mila euro a Di Matteo, 195mila all’ex presidente, 120mila all’ex vicepresidente Mario Russo, 90mila ciascuno agli ex componenti del Cda Fabrizio Sorbi, Federica Morricone, Luigi Marini, Roberto Carleo, Giuseppe Cingoli, Guglielmo Marconi, Enzo Formisani, Antonio Forlini, Antonio De Dominicis e all’ex presidente de Collegio sindacale Gianfranco Scenna, 75mila all’ex vicedirettore generale Francesco Cornelii e agli ex componenti del collegio sindacale Luca Di Eugenio e Simona Conte). Finora soltanto due delle persone ‘multate’ hanno ritenuto di pagare il conto, gli altri 14 hanno scelto la strada del ricorso.
La banca rischia di pagare due volte. C’è un rischio, nell’ipotesi molto remota, che qualcuno dei multati, perdendo il ricorso, non paghi: la BancaTercas, essendo una società per azioni, è chiamata in solido a rispndere anch’essa di quelle sanzioni… Finirebbe cioè per essere danneggiata due volte, oltre al buco provocato, anche di subire la beffa di sborsare altro denaro per le conseguenze. Ma almeno in questo si ritiene che lo stesso commissario Sora, quale rappresentante legale della Banca in questo momento, abbia presentato una costituzione in danno nella vicenda.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha prorogato la procedura di aminisrazione straordinaria della Tercas spa, capogruppo del Gruppo Bancario Tercas, per il periodo massimo di un anno. La gestione della Banca rimane affidata al Commissario straordinario Riccardo Sora: Banca Tercas prosegue la propria attività regolarmente, secondo i termini e le modalità del primo anno di preocedura. La proroga è stata disposta con decreto del 26 aprile 2013 su proposta della Banca d’Italia. – See more at: {site_url}Prima-pagina/Cronaca/Bancatercas-prorogata-l-aministrazione-straordinaria/11-26685-1.html#sthash.8obnD97t.dpuf
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha prorogato la procedura di aminisrazione straordinaria della Tercas spa, capogruppo del Gruppo Bancario Tercas, per il periodo massimo di un anno. La gestione della Banca rimane affidata al Commissario straordinario Riccardo Sora: Banca Tercas prosegue la propria attività regolarmente, secondo i termini e le modalità del primo anno di preocedura. La proroga è stata disposta con decreto del 26 aprile 2013 su proposta della Banca d’Italia. – See more at: {site_url}Prima-pagina/Cronaca/Bancatercas-prorogata-l-aministrazione-straordinaria/11-26685-1.html#sthash.8obnD97t.dpuf
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha prorogato la procedura di aminisrazione straordinaria della Tercas spa, capogruppo del Gruppo Bancario Tercas, per il periodo massimo di un anno. La gestione della Banca rimane affidata al Commissario straordinario Riccardo Sora: Banca Tercas prosegue la propria attività regolarmente, secondo i termini e le modalità del primo anno di preocedura. La proroga è stata disposta con decreto del 26 aprile 2013 su proposta della Banca d’Italia. – See more at: {site_url}Prima-pagina/Cronaca/Bancatercas-prorogata-l-aministrazione-straordinaria/11-26685-1.html#sthash.8obnD97t.dpuf